«Da Agropoli devi levarti di mezzo o ti spezziamo le gambe». E' questa una delle tante minacce giunte a Consolato Caccamo, portavoce del Movimento 5 Stelle di Agropoli, tramite due telefonate anonime ricevute sul suo cellulare, l'ultima lo scorso 18 dicembre. Sconosciuto l'autore, un uomo dall'accento marcatamente napoletano, così come il motivo delle intimidazioni. Alla base, però, potrebbe esserci la politica di opposizione attuata sul territorio dagli attivisti che in più occasioni hanno denunciato «attività poco chiare e trasparenti». «A qualcuno le nostre denunce non sono piaciute - afferma Caccamo - nelle telefonate mi è stato espressamente chiesto, con modi camorristici, di cessare le attività politiche sul territorio». «Purtroppo - aggiunge - ad Agropoli ci sono ambienti paracriminali che vogliono insediarsi nel nostro modo di fare politica. Temono i nostri consensi e provano ad evitare che in questi tre anni che ci separano dalle elezioni amministrative riusciamo a proporre una risposta alternativa al governo attuale». «Noi - precisa però Caccamo - non ci fermeremo e proseguiremo la nostra attività».